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MAURIZIO

TEMPORIN

IL CINEMA DELL’ALTROVE ASSOLUTO
Temporin, già scrittore e regista, con le CINESTESIE fonde le due
parti della sua creatività in un unico fotogramma mentale. Le
opere, che appaiono come vecchi manifesti cinematografici
sgualciti dalle intemperie, sono locandine supersiti, pezzi unici di un
museo del cinema nell’altrove assoluto.
Se la storia del cinema - e ancora prima quella del mondo - fossero
andate diversamente, i grandi registi sicuramente avrebbero
realizzato film diversi da quelli che conosciamo. Questo è quello
che raccontano le CINESTESIE; scambi di ruolo tra i narratori della
macchina da presa, ma soprattutto sono uno scorcio onirico su quel
possibile che non è mai stato, uno specchio dell’immaginazione di
ciascuno, in cui le storie a noi note vengono riscritte e raccontate in
modo esclusivo a chi osserva.
Le sue Cinestesie hanno anche fatto sorridere Giorgio Armani,
tanto da suggerirne due, Léa Seydoux e Thomas Hiddleston diretti
da François Truffaut e Michael Fassbender e Scarlett Johannson
davanti alla cinepresa di Alfred Hitchcock. Molta attenzione hanno
ricevuto da Luigi Serafini, tanto da stare al gioco e scrivere un testo
che racconta di una passeggiata creativa con Federico Fellini
durante la realizzazione del film Jurassic Park (con Paolo Villaggio).

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